Fabula Nova Crystallis - Final Fantasy XIII

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Final Fantasy XIII è un segno del tempo. È il simbolo di un'intera industria, quella giapponese, che sta evolvendo verso una direzione molto diversa da quella intrapresa dalle software house occidentali. La ricerca di nuovi spunti creativi, ma nel contempo il rigido ritorno all'ortodossia narrativa dei primissimi capitoli della saga, indicano chiaramente che Final Fantasy non ha alcuna intenzione di seguire o imitare il modello artistico dei giochi di ruolo occidentali, ma piuttosto di indicare nuovamente la propria via per tutti i J-RPG che verranno. Le basi di rinnovamento della serie sono semmai gettate dalle recenti parole di Yoichi Wada, presidente di Square-Enix, che parla del progetto "Fabula Nova Crystallis" come il punto di fondazione ispirativa di tutti i capitoli futuri della saga, saga destinata a prendere sempre di più le distanze dal paradigma di gioco di ruolo convenzionale per riproporre invece le proprie inimitabili atmosfere in altre forme e stili.
Nel frattempo, Final Fantasy XIII si erge nettamente come il migliore esempio del modo in cui sia possibile sintetizzare al meglio il complesso di tutto ciò che si è costruito in un ventennio di storia e tradizione videoludica.
Come una bellissima favola, il gioco segue le vicende dei protagonisti dall'inizio alla fine, senza concedere alcuna distrazione se non quella di poter inframezzare il canovaccio narrativo principale con delle side-quest che a molti ricorderanno probabilmente la serie Monster Hunter. Battaglia dopo battaglia, la storia si arricchisce di nuovi intrecci nella trama, di continui approfondimenti della psicologia dei personaggi e degli eventi stessi; si costruisce un mattone alla volta una sterminata mitologia di uomini, mondi e leggende che costituiscono da soli le ragioni per le quali il progetto alla base del tredicesimo episodio dovrà in futuro necessariamente essere sviluppato in ulteriori spin-off e capitoli paralleli.
In mezzo ad un oceano di pregi, è bene rilevare l'unico, vero difetto di Final Fantasy, difetto a cui non c'è alcuna soluzione tecnica: questo non è un gioco per tutti. Non si parla semplicemente della netta differenza che può esistere tra coloro che amano o che detestano i giochi di ruolo, che è sempre esistita ed esisterà sempre. È il modo stesso di proporre i propri contenuti ai videogiocatori che rende tale prodotto qualcosa che si ama visceralmente dal principio o che si guarda con circospezione e freddezza persino tra gli appassionati di vecchia data di J-RPG. Si dice che ogni figlio si confronti prima o poi con l'eredità del padre, ed è naturale quindi rischiare di cedere alla tentazione di valutare questa nuova iterazione del famoso franchise nipponico per mezzo di un confronto diretto con il mito dei precedenti capitoli. Non è compito di una recensione stabilire quali storie o quali personaggi siano migliori o peggiori rispetto al passato, né tentare di identificare fittiziamente le ragioni per schierarsi pro o contro chi vorrebbe affermare che la serie non toccherà mai i picchi epici del tempo che fu. Ragionare in questi termini significherebbe correre il pericolo di chiudere in maniera preconcetta gli occhi di fronte a tutta la bellezza che Final Fantasy XIII è in grado di offrire a chi vuole goderne. Le qualità oggettive di un lavoro di tali proporzioni non possono in ogni caso essere messe in discussione.
Lasciarsi rapire da questa storia è l'unica opportunità per comprenderne la vera forza, poiché, grazie al cielo, non è in alcun modo possibile spiegare con la tastiera di un PC i brividi che corrono lungo la schiena quando si capisce di essere di fronte ad uno dei giochi più belli degli ultimi anni.

Voto: 9.2 - STREPITOSO

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Final Fantasy XIII, ultima fatica di Square-Enix, sembra non aver esaltato proprio tutti. Per quanto le critiche siano sempre personali e rispondano spesso ad un giudizio soggettivo, quando esse diventano più di una si comincia a realizzare che forse il gioco non sia quella perfezione che ci si sarebbe aspettati.

Già Famitsu aveva criticato alcuni aspetti del gioco sopraccitato, come la varietà del gameplay, elogiandone al contempo la sontuosa veste grafica e l'ottima realizzazione tecnica complessiva.

Una rivista cinese di videogiochi, poi, era arrivata addirittura a stroncare di netto il titolo di Square-Enix, con un secco 4 su 10, criticandone aspramente longevità, varietà nel gameplay (il leitmotiv, a quanto pare) e il sistema di combattimento (a quest'ultimo aveva attribuito un misero 1 su 10).

Anche l'Italia non si è risparmiata le critiche nei confronti del GdR nipponico.
Denotando una pur gradita mancanza di timori reverenziali di sorta, la celeberrima rivista PSM italiana ha valutato Final Fantasy XIII con uno spiazzante 6 su 10.

Le motivazioni di un voto così basso, per quanto sia pur sempre una sufficienza, sono riassunte in maniera piuttosto eloquente nel giudizio finale della recensione: "Se ritenete che un gioco sia soltanto grafica allora girate la rivista e avrete un bel 9. Se invece pensate che libertà e divertimento contino ancora qualcosa in un videogioco, allora il voto giusto è quello qui a fianco".

Uno dei limiti più criticati del gioco risiedono nella poca libertà di esplorazione concessa al giocatore, caratteristica, questa, che dovrebbe in effetti stare ormai alla base di ogni GdR che si rispetti, indipendentemente che esso sia orientale o di stampo occidentale. Questo, secondo il redattore, minerebbe decisamente la longevità complessiva del titolo, oltre al gameplay nel suo insieme.

Nell'attesa di una nostra recensione (che a questo punto ci premureremo di farvi avere il prima possibile) giungete pure alle vostre considerazioni sulla base delle notizie sopra riportate.

E forse, l'assenza di un certo Hironobu Sakaguchi comincia a farsi sentire, considerando invece la splendida trama e le suggestive ambientazioni di Lost Odyssey, maestoso titolo di Mystwalker di stampo forse un po' troppo classico (incontri casuali e limitazioni congenite all'esplorazione), ma sicuramente esaltante, a modo suo.

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E poi, scusate, non vorrei sembrare razzista, ma che diavolo centra un negro come Sazh in questo gioco? Ormai c'è questa moda di inserire negri ovunque, ma almeno in Resident Evil 5 potevi ucciderli, mentre qui...

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Zio Snake, 11/03/2010 20.16:

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Ecco il più grande difetto di FFXIII:

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E poi, scusate, non vorrei sembrare razzista, ma che diavolo centra un negro come Sazh in questo gioco? Ormai c'è questa moda di inserire negri ovunque, ma almeno in Resident Evil 5 potevi ucciderli, mentre qui...

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Incredibile. Inqualificabile. Misero.

Gli ho risposto.
Mò mi aspetto i suoi soliti banali e fanciulleschi insulti via PM (mi sono già "scontrato" con questo ignorantello nel topic di Mass Effect 2.
Forum sempre più vergognoso, quello di M.it: bannano gente perchè dice Sony merda o MS cacca e non bannano questo razzista violento.
Vaaaaabbbene!

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Tornando IT (che è meglio), ma sbaglio o gli animi sti stanno un pò raffreddando nei confronti di FFXIII??? Ho diversi amici che ci giocano sulla versione scrausa per X360 (ma nemmeno più di tanto, dicono) e alcuni cominciano a lamentarsi della ripetitività, qualità non eccelsa, etc.
Confermi Dunn?

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Volevo fare una precisazione, non volevo essere offensivo, io non ho NULLA contro i negri, l'altra volta ero sull'autobus e un negro mi si è seduto accanto e non ho detto nulla, e perchè mai? non mi dava nessun fastidio

Questo ci tengo a dirlo onde evitare equivoci

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Comunque lo dico, dare Final Fantasy ai boxari è stato un GRANDE errore. Ce ne fosse UNO, tra i miei amici almeno, che lo abbia apprezzato.

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Zio Snake, 11/03/2010 22.45:

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L'amico ha insistito.....

Questo ci tengo a dirlo onde evitare equivoci

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